Affinità affettive

Ieri è venuta a trovarmi mia figlia Ilaria. Ha portato con sé Giulia e Matteo i miei nipotini oltre che un dolce dall'aspetto a dir poco inquietante. Sul quale è peraltro caduta da subito la mia attenzione. Forse perché era già fuori della confezione prima ancora che fossero esauriti i preliminari di rito. Il tempo di dire ciao papà come stai e già faceva bella mostra di sé sotto il mio naso. Una specie di cupola di polistirolo cosparsa di zucchero a velo. Ma dove diavolo sei andata a pescarlo Ilaria - avrei voluto dirle - in un negozio di scherzi per il carnevale? Ma ovviamente non l'ho detto. Prima di tutto perché volutamente non parlo più da mesi e poi perché non avrebbe avuto alcun senso. Quel pezzo di cartone imbiancato suscitava in me lo stesso interesse che una polpetta di carne può suscitare in un vegetariano.