CLELIA

Clelia: Il governo dei preti è un romanzo storico-politico scritto da Giuseppe Garibaldi ambientato nella Roma del XIX secolo. La storia si apre con la descrizione di Clelia una giovane donna di straordinaria bellezza la perla del Trastevere che attira l'attenzione di un cardinale corrotto Procopio. Clelia è protetta da Attilio un giovane artista e transizione di un gruppo di congiurati che si oppongono al dominio papale e straniero su Roma. Attilio e i suoi compagni ispirati dagli ideali di libertà e giustizia si riuniscono segretamente nel Colosseo per pianificare la liberazione della città. Il romanzo esplora temi di oppressione e resistenza mettendo in luce la corruzione del clero e la lotta per la libertà. Attraverso personaggi come Silvio e Camilla Garibaldi illustra le conseguenze devastanti della tirannia clericale sulla vita delle persone comuni. Camilla una giovane contadina sedotta e abbandonata rappresenta le vittime innocenti di un sistema ingiusto. La narrazione si intreccia con eventi storici reali come la Repubblica Romana del 1849 e l'occupazione straniera offrendo una critica feroce al potere temporale della Chiesa. Garibaldi utilizza il romanzo per esprimere il suo impegno politico e sociale promuovendo l'idea di un'Italia unita e libera dal giogo clericale. La sua scrittura è appassionata e diretta riflettendo la sua personalità di combattente e patriota. Clelia non è solo un'opera di narrativa ma un manifesto politico che invita alla riflessione e all'azione.