Questo libro indaga le dimensioni storiche politiche e psicologiche del colonialismo europeo in Africa e il successivo emergere del discorso postcoloniale attraverso gli scritti critici e creativi di Aimé Césaire Frantz Fanon Chinua Achebe e Ngũgĩ wa Thiong'o. Attingendo alle intuizioni teoriche di studiosi postcoloniali come Edward Said Homi Bhabha e Gayatri Spivak il libro esplora come il colonialismo abbia funzionato come un sistema di conquista controllo e dominazione culturale che ha rimodellato l'identità la lingua e la coscienza africana. Il libro esamina come le ideologie coloniali - giustificate attraverso il razzismo pseudo-scientifico lo sfruttamento economico e la conversione religiosa - abbiano imposto l'egemonia europea sulle società africane portando alla sottomissione materiale e psicologica. Mettendo in primo piano le voci e le prospettive africane il libro cerca di sfidare le narrazioni eurocentriche di restituire l'autorità ai colonizzati e di rivelare come la letteratura diventi un sito di resistenza di recupero e di ridefinizione dell'identità africana nel mondo postcoloniale.
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