Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti di Massimo d'Azeglio è un'opera che esplora le ingiustizie storiche subite dagli ebrei in Europa e argomenta a favore della loro emancipazione civile. D'Azeglio inizia il suo discorso interrogando il lettore sulla validità del principio cristiano di amore universale e carità sottolineando come questo principio sia stato spesso violato nei confronti degli ebrei. L'autore esamina le persecuzioni subite dagli ebrei a partire dalle Crociate evidenziando come queste abbiano avuto un impatto devastante sulla loro comunità. Nonostante le violenze gli ebrei hanno continuato a contribuire alla cultura e alla scienza dimostrando resilienza e capacità intellettuali. D'Azeglio critica l'intolleranza religiosa e sostiene che la vera persuasione non può essere ottenuta attraverso la coercizione ma solo attraverso la carità e l'amore. Egli sottolinea che l'oppressione degli ebrei non solo è ingiusta ma anche controproducente poiché rafforza la loro resistenza e ostacola la possibilità di un dialogo sincero. L'autore conclude che l'emancipazione degli ebrei è un passo necessario verso una società più giusta e civile e loda gli sforzi di Pio IX per migliorare le loro condizioni. D'Azeglio invita i lettori a riflettere sulle proprie responsabilità morali e a promuovere un cambiamento positivo basato sui veri principi cristiani di amore e tolleranza.
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