Il dieci giugno 1940 Benito Mussolini proclamava, di fronte ad una folla in delirio:
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti.
Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: vincere!
E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo.
Popolo italiano!
Corri alle armi, e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!
La prima fase del conflitto fu per l'Italia un sinistro preambolo di ciò che sarebbe stata la guerra.
La battaglia sulle Alpi Occidentali fu il primo importante scontro sostenuto dall'Italia nella seconda guerra mondiale. Il Regio Esercito schierava sulle Alpi occidentali, dalla Svizzera al mare, dal Monte Bianco alla riviera ligure, due Armate: la 4a a nord e la 1a a sud; a queste si contrapponeva - da parte francese - l'Armée des Alpes, asserragliata nella cosiddetta Maginot delle Alpi.
Un argomento solitamente tralasciato o scientemente alterato, per sottolinearne solamente le carenze mostrate dal Regio Esercito, che non furono certo poche.
Si trattò di una dura guerra di montagna, in territorio difficilissimo, con le più alte montagne d'Europa, e scarso di vie di comunicazione, una guerra da combattere contro tre nemici: le agguerrite truppe francesi da montagna, formate da uomini dei luoghi stessi che conoscevano il terreno palmo a palmo, le fortificazioni della Piccola Maginot e il clima - l'inverno alpino - che ancora, a giugno, non aveva cessato di imperversare.
Ad ottant'anni dai fatti si è esaminato in modo completo il breve conflitto italo- francese, senza concessioni a retorica di nessun segno, cercando di vedere anche oltre le edulcorate ricostruzioni francesi tese ad inventarsi una vittoria mai ottenuta contro gli italiani, a cominciare dalla leggenda del coup de poignard italiano.
Il ricco corredo illustrativo, con immagini spesso inedite, è completato da numerose cartine delle operazioni nei vari settori del fronte italo- francese.