<p>Non è facile e forse nemmeno produttivo trovare un elemento unificatore nella serie di interventi critici proposti da Avogadri all'interno del presente volume: uno degli aspetti più interessanti di tali saggi consiste proprio nel loro essere variegati diversificati quanto ad autori e aspetti delle opere indagati a strategie interpretative attuate e a stile d'analisi utilizzato.<br>Detto ciò è giusto notare come il primo intervento quello sulla troppo poco frequentata (dai critici) raccolta pasoliniana L'usignolo della Chiesa cattolica rivela una<br>profonda ipotesi di lettura ravvisabile nella percezione della sistematica volontà di scandalizzare che attraversa tutti i componimenti della raccolta; ed elemento precipuo di scandalo quindi di spinta alla rimessa in discussione e al confronto con la nell'emblematica propria coscienza immagine della viene indicato crocifissione come l'analisi testuale dimostra in modo convincente puntando sull'estremizzata valenza basilare dell'antitesi e della contraddizione e sul richiamo al concetto del puer aeternus.<br>Il secondo e il terzo saggio invece entrambi incentrati su Pavese e sul tema fondamentale del mito prima del ruolo di traduttore assunto dal letterato in séguito<br>sono caratterizzati dai fasci di luce gettati sulla funzione di organizzatore e diffusore della cultura e sulle capacità ricettive che Pavese ha mostrato rispetto alla cultura europea (e non solo) a lui coeva creando così un terreno fertile per l'applicazione del mito alle tematiche della natura e dell'infanzia.<br>Se la rievocazione dell'opera e della figura di Luzi in occasione della sua scomparsa lascia spazio a considerazioni riguardanti lo scontro e l'incontro con le<br>vicende storiche e culturali nelle quali l'artista si ritrova a vivere le riflessioni relative alla recente morte della Stegnano Picchio ci conducono verso l'identità di etica di vita e di scrittura che ne hanno caratterizzato l'operato (e questo aspetto caratterizzante è senz'altro uno di quelli che più affascina e coinvolge il critico) mentre una tematica particolare è quella tratteggiata dalle interrogazioni che Avogadri si e ci pone sulle impressioni derivanti dalla contemplazione del crocifisso di Pietro Tacca nuovamente esposto nella chiesa di Settignano dopo il restauro: un modo occasionale nel senso montaliano del termine per discettare su uno dei simboli centrali dell'uomo occidentale in definitiva.<br>Una notazione a parte merita l'ultima serie di considerazioni quelle contenute in Poesia e politica In direzione ostinata e contraria a ribadire quanto peso anche<br>letterario abbia avuto negli ultimi decenni il cantautore De André e quanto sia importante l'impegno politico la partecipazione degli artisti la denuncia delle ingiustizie sociali la richiesta incessante del Bene senza paura di sporcarsi le mani a confronto con le fragilità umane da Sant'Agostino a Brecht dal dato letterario artistico e filosofico alla quotidianità senza mai trascurare la politicità della parola poetica.<br>Dunque un ampio ventaglio esegetico è quello che ci viene offerto invitandoci ad un percorso interpretativo teso a mettere in luce risvolti poco considerati delle opere del pensiero e della biografia degli autori indagati e tale percorso sa proporre spesso un taglio d'indagine che costringe a non accontentarsi del già detto e suggerisce di illuminare da angolazioni diverse un consistente bagaglio letterario e artistico-culturale che come si può facilmente capire vuole indurre a riflettere anche sui rivolti sociali e diciamo così morali ed educativi che tali riflessioni comportano anche nel loro indurci a rimmetterci in discussione e in confronto continuo.</p>
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