Giovanni Calvino insegnava che in virtù dell'incarnazione e dell'unione ipostatica di Cristo la carne del nostro Signore era in grado di essere un canale per la vita divina della Divinità di cui noi cristiani abbiamo bisogno per la salvezza per fluire attraverso di essa e poi essere donata a noi per il potere e l'azione dello Spirito Santo. Poiché la carne di Cristo era così abilitata può essere giustamente definita vivificante e non solo nel senso che questa carne è unita al Logos o perché la seconda persona della Trinità ha compiuto la sua opera di redenzione proprio in quella carne. No la carne di Cristo può essere definita vivificante principalmente perché funge da canale della vita divina che ci viene data quando siamo uniti a Cristo per fede ed è questa vita che ci rigenera ci santifica e alla fine ci porta alla glorificazione. Calvino usa spesso la parola vivificare o i suoi derivati per descrivere la carne di Cristo e la sua specifica efficacia. Questo lavoro sostiene che Calvino ha chiaramente articolato questa dottrina che la sua dottrina è errata che il fatto che la comunità riformata abbia in gran parte abbandonato la sua dottrina è stato un bene e che tutte le richieste di un ritorno a Calvino su questo punto sono sbagliate.
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