La Tariffa delle puttane di Venegia è un poemetto anonimo in terzine pubblicato a Venezia nel 1535 (l'originale è perduto). Lo si attribuisce ad Antonio Cavallino poco noto giurista e poeta padovano creato di Pietro Aretino che scrive il sonetto proemiale lo stesso che aprirà i Sonetti lussuriosi pubblicati due anni dopo. Il poemetto è in forma di dialogo tra un Forestiere e un Gentiluomo Veneziano; quest'ultimo fornisce all'interlocutore l'elenco e il prezzo delle prostitute di Venezia enumerandone alla fine le ruffiane. Ma non si tratta né di una squallida rassegna né di una moralistica dissuasione dalle brutture e dalle malefatte di queste assassine. In questi versi domina un divertito e iperbolico gusto dell'orrido carnale e morale che li apparenta alla successiva poesia degli Scapigliati fiorentini e sembra fare da controcanto (quanto intenzionale?) alla contemporanea prosa libertina che l'Aretino riversava nel suo Ragionamento e nel suo Dialogo.
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