<p class=ql-align-justify><span style=color: rgba(0 0 0 1)>Il saggio riporta in modo particolarmente dettagliato basato sulla descrizione di documentazione britannica e inedita tedesca come fu pianificato e si svolse il 27-28 marzo 1942 attacco della Marina britannica contro la base navale tedesca di Saint Nazaire sulla costa francese del Golfo di Biscaglia e che fu diretto al tentativo di distruggere il grande bacino di carenaggio. Tanto che in questa analisi l'autore definisce solo un mezzo successo l'impresa dei commando britannici.</span></p><p class=ql-align-justify><span style=color: rgba(0 0 0 1)>Al tempo riguardo all'operazione Chariot da entrambe le parti la propaganda prese il sopravvento sull'episodio di Saint Nazaire. Da parte britannica l'operazione tu ritenuta un successo e negli ambienti militari definita addirittura il più grande raid di tutti. Da parte tedesca la stampa parlò invece di uno sbarco fallito di un'operazione con perdite colossali per l'attaccante e di una fortezza militare rimasta inespugnabile. Dei 621 britannici impiegati tra marinai e Commando 171 morirono e 232 furono fatti prigionieri ed altri 222 vennero evacuati dalle motolance superstiti e dai due cacciatorpediniere della spedizione.</span></p><p><span style=color: rgba(0 0 0 1)>Tuttavia anche i tedeschi ebbero circa 140 deceduti dei quali 42 in combattimento e una novantina a seguito dell'esplosione del cacciatorpediniere Campbeltown e 127 feriti.</span></p>
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