Platone espone la sua concezione della polis principalmente nella Repubblica e nelle Leggi ma anche nel Timeo nel Crizia e nel Politico. Nell'insieme di questi dialoghi il filosofo espone i due sensi della polis. Il primo senso è la città come regno costituito dalla politeia e dal nomos. Questi unificano gli individui in uno Stato cioè la città come unità giuridico-politico-sociale plasmata dall'interrelazione tra il cittadino e lo Stato. Il secondo senso è quello della polis come forma architettonica-urbana. Essa si configura come abitata da uomini uniti da vincoli di razza e di famiglia da costumi e da bisogni naturali che vengono soddisfatti nella cooperazione tra l'individuo e lo Stato. Nell'indagare la concezione platonica della città è necessario tenere presenti questi due modi di essere della città poiché entrambi sono reciprocamente intrecciati. Solo in questa unità possiamo capire che cos'è la polis platonica e in questo articolo analizziamo solo il secondo senso cioè il significato architettonico-urbanistico della polis platonica. Per questo motivo presentiamo solo i fondamenti della rappresentazione e del significato della polis platonica.
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